Ero solo come un ombrello su una macchina da cucire. Dalle pendici dei monti Iblei, a settentrione, ho percorso il cammino, arrampicandomi per universi e mondi, con atti di pensiero e umori cerebrali. L’abisso non mi chiama, sto sul ciglio come un cespuglio: quieto come un insetto che si prende il sole.

da "L'ombrello e la macchina da cucire", F.Battiato

lunedì 14 marzo 2011

Bruno Maderna: l'arte della casualità

Bruno Maderna aveva una convinzione: in musica, casuale è bello. Pertanto, quando nel 1969 scrive la Serenata per un satellite, dedicata al fisico Umberto Montalenti, che aveva diretto la progettazione del satellite europeo ESTRO I, elabora una partitura costituita da brevi frammenti musicali disposti in modo caotico sullo spartito (che trovate riprodotto più in basso). Molto, in questo brano è lasciato all'arbitrio di chi lo suonerà: la durata (Maderna scrive "da un minimo di 4 a un massimo di 12 minuti"), la composizione dell'organico (ancora Maderna: "possono suonarla violino, flauto - anche ottavino - oboe - anche oboe d'amore, anche musette - clarinetto, marimba, arpa, chitarra e mandolino, tutti insieme o separati o a gruppi"), perfino quali frasi tra quelle riportate sulla parte suonare e in che ordine. L'unico limite che il compositore pone alla libertà creativa degli strumentisti è l'obbligo di suonare le note da lui scritte.


L'utilizzo della casualità nella stesura dei pezzi era stata teorizzata nell'ambito della cosiddetta musica aleatoria, nello sviluppo della quale fondamentale era stato l'apporto del solito John Cage. Cage, in particolare, aveva scritto un pezzo, Imaginary Landscape n.4,  in cui aveva utilizzato dodici radio la cui frequenza doveva essere costantemente variata dagli esecutori, con risultati ovviamente diversi da esecuzione a esecuzione e imprevedibili.
Maderna fu il primo a recepire, in Italia, la novità rappresentata dalla musica aleatoria e la Serenata per un satellite rappresenta uno dei rarissimi casi in cui un compositore sia riuscito a giungere, mediante l'impiego della casualità, ad esiti abbastanza godibili per l'ascoltatore.
Il brano fu eseguito per la prima volta la sera del 1° ottobre 1969. Quello stesso giorno, il satellite ESRO I fu messo in orbita.
Di seguito, una delle tante versioni possibili della Serenata.

 

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