Ricevo e diffondo questo documento relativo alla riforma dell'Inarcassa di cui si parla qui http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/23/verita-sulla-riforma-inarcassa/572830/. E' stato redatto nel 2012 in seguito a un'assemblea di 50 architetti dell'Ordine di Firenze, ma penso che possa essere interessante per tutti quelli che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro con la prospettiva di una pensione sempre più lontana e più esigua. Fate girare!
OSSERVAZIONI E DOMANDE
SULLA BOZZA DI SOSTENIBILITA’
NB: questo documento di sintesi rappresenta l’espressione
degli iscritti come emersa nell’incontro del 22 giugno u.s., è necessario che il
Consiglio ne prenda conoscenza e assuma posizione al riguardo in tempi brevissimi,
in modo da dargli la forma di una controproposta da opporre alla Presidenza
Inarcassa come OAPPC Firenze.
Il
Decreto 201 del 6 dicembre 2011 impone alle Casse Professionali di adottare,
entro il prossimo 30
settembre, misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate
contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici
riferiti ad un arco
temporale di cinquant’anni.
La Presidenza di Inarcassa, avvalendosi
di consulenti esterni (Dott. A. Trudda dell’Univ. Sassari e Prof. S. Nisticò
dell’Univ. Cassino), ha presentato il progetto che risponde alla domanda
ministeriale: tale progetto è stato preso in esame venerdì 22 Luglio a Firenze,
presso la sede dell’Ordine degli Architetti.
Qui di seguito le osservazioni e perplessità al
riguardo, espresse dagli iscritti:
1)
L’aliquota relativa al contributo soggettivo di
fatto aumenta dello 0,5%, quota precedentemente destinata ad attività
assistenziali. Quindi in futuro tali attività come verranno coperte? Inoltre, in
cosa consiste esattamente l’attività assistenziale, chi ne usufruisce e in
quali modalità?
2)
Si
parla di contributo volontario (aggiuntivo)
da versare fino ad un ulteriore 8,5%, quale garanzia ci sarà di rientro di
quanto versato? Si teme di fatto che in futuro tale contributo aggiuntivo
diventi obbligatorio per coprire
eventuali perdite finanziarie.
3)
Il
tetto reddituale su cui viene pagato
il contributo soggettivo passa a € 120000. Gli iscritti con redditi superiori che
vantaggi avrebbero a restare in Inarcassa? Può questo favorire un incremento
nel futuro di società di progettazione?
4)
I
contributi minimi soggettivi
stabiliti nella cifra di € 2250 passando al sistema contributivo hanno ancora ragione di esistere? Non convince la motivazione
della pensione minima.
5)
I
5 anni di agevolazione per i giovani
come vengono compensati dopo 25 anni di
iscrizione continuativa?
6)
Per
retrocessione si intende la quota
incamerata da Inarcassa, attraverso il contributo integrativo, che in una
percentuale va accreditata sulla posizione pensionistica dell’iscritto. Perché
diminuisce in proporzione con l’anzianità di iscrizione e ha un tetto max di
€154.000?
7)
I
pensionati oltre ai minimi soggettivi dovranno pagare anche un minimo
integrativo di € 660 tutti o solo quelli
di altro ente?
8)
La
quota di denaro incassata con il contributo integrativo si andrà sempre più
ingrossando, e alla stessa si aggiungerà anche
quella versata nei rapporti fra
professionisti.
L’impiego del contributo integrativo deve
essere rendicontato nel dettaglio
E’ lecito che sia richiesto anche a chi
svolge lavoro dipendente e non ne trarrà mai
alcun vantaggio?
9)
Dopo
la riforma scomparirà del tutto la pensione di anzianità? Se si, visto che
quella di vecchiaia in relazione all’aspettativa di vita arriverà fino a 70
anni , che interesse ci sarà a riscattare gli anni di laurea? Eventuali
ricongiunzioni in base a quali criteri
saranno conteggiate?
10) Per l’erogazione della pensione
minima, la presentazione dell’ISEE non la troviamo appropriata, in quanto
Inarcassa è un ente autonomo. A tale proposito esistono già sentenze contrarie.
Quanto versato dall’iscritto deve essere
comunque garantito. Inoltre cosa significa l’affermazione presente nella
bozza “che la pensione minima (pur avendo pagato i minimi) non potrà comunque
essere superiore alla media dei redditi
professionali rivalutati negli ultimi 20 anni? Sarà equiparata a quella
sociale?
Gli iscritti
esprimono perplessità nell’ipotesi di un rendimento così basso dell’1,5% e
chiedono che:
a.
Vengano rese pubbliche le gestioni immobiliari
b.
Venga adottato un criterio di assoluta trasparenza rispetto
alla gestione finanziaria
c.
I bilanci siano pubblici non per capitoli di spesa, ma nella
loro interezza.
d.
la dirigenza di
Inarcassa si ponga come obiettivo
l’inserimento del patrimonio all’interno
del pacchetto relativo alla sostenibilità per poter quindi rivedere gli attuali
parametri di calcolo e vengano individuate forme concrete di rendimento del
patrimonio generale nettamente più alte.
In mancanza di raggiungimento di tali obiettivi il cda e il suo presidente
rassegnino le dimissioni.